La tristezza di un tramonto







Splendono,
folgoranti di gioia
le luci della città.
Tu, invece
sei sola e
assisti inerte
al morir del sole.
Io, guardo i tuoi occhi,
il tuo cuore,
guardo te,
vorrei dirti mille parole,
regalarti dolci albe,
stringerti e consolarti.
Ti osservo:
nervosamente
cerchi te stessa
tra le righe
del tuo diario,
ingenue lacrime
ti rigano il virgulto volto,
fingi e volgi
altrove lo sguardo.
Ti senti una piccola crisalide,
che gelosamente nasconde
una farfalla e,
mentre mi vedi col cuore
pieno di speranza,
l'anima mia sente,
che ti ho smarrita
nella tristezza di un tramonto.


In viaggio


Alle spalle di severe case,
quieto e sereno mare
la mia infelicità
intercetta e placa.
La morte divora
quattro passi alla volta,
e tu, che di tanta vita
sei emblema, piega ai miei occhi
un sospiro di dolcezza...
Scivola cattedratico asfalto,
monumento eretto alle distanze bagnate
dalla nostalgia di catrame.

Delitto al chiaro di vento















Fosco marmoreo slittato
su fanghiglia buia di barche
appena salpate alla volta
della venerabile nube fatua.
Fossi veleno ti direi
di quali complicanze si tentenna
aspettando la povertà d'un bacio;
fossi vento, invece, mi adagerei
sulle tue labbra e ne forgerei
vellutato calco rapendo,
di nascosto, il loro sapore.
E con urlo far scoppiare il cuore,
coprendo i silenzi, gemendo
per le oscure vie disattese
alla ricerca di fondali sepolti.