Giuramento Notturno



Io non so dirti cosa sia,
né per quali libecci arrivi,
non so di quale sapore, forse il tuo,
né di quale odore, credo sempre il tuo;
non so davvero dove si nasconda,
dove custodisca il suo segreto.
Io non so dirti, no, non so dirti,
ma soltanto potrei parlarti
di quale devastante cataclisma sia capace,
di quali effetti e sospiri trabocca.
Saprei donarti di questa melodia solo una parte:
parte di quel suo squisito torpore,
quel mistero, quel lieve pizzicore,
e la voce tentennerebbe e non saprei dirti altro.

Svelati, ti scongiuro!!

Elessi il sonno come eterna dimora,
affinché fosse dolce l'incontro,
e l'amarti un fulgido sogno.
Pallido il volto divorato dal nero d'essenza.
Pallida la bocca nella smorfia d'un sorriso
dimezzato da un pianto di luce: pioggia che feconda
di stelle il momento frenetico della passione.
Pallido il naso, pallide le orecchie,
pallidi gli occhi bagnati da silenzio e dolore.
Sono la Poesia, anfora spaventosa
del fallimento umano, misura ed inganno,
gonfia di strazio e porpora; sono follia,
pura follia di tempo senza speranza.
A te ogni sera rivolgo la mia preghiera,
a te le mie fatiche son destinate, per te ciascuna parola vibra.

Ti tenevo fra i più sommersi pensieri,
eri lì, t'osservavo, e teneramente ti cullavo
come si cullano le oniriche nebbie
attendendo la notte, temendo l'alba però.
Bellezza ti chiamavo, ti invocavo,
aspettando tu giungessi chissà da quale paradiso o inferno,
abbracciata a sensuali cherubini dalle chiome fluenti...
Mi illudevo, ora lo so...mentre un gemito raccoglievo
e riponevo in fondo al petto.

Svelati, ti scongiuro!!

Ti annidi negli enigmi degli sguardi, stretta fra le braccia,
ora su labbra scarlatte e umide, ora su seni palpitanti.
Ti nascondi al mio tocco, al mio struggimento...
su di te più e più volte mi gettavo agonizzante,
ritornando ai gigli sbocciati di fresco,
sbocciati con orli insanguinati
e con foglie che grondavano lacrime e corallo.

Svelati, ti scongiuro!!

D'improvviso ti spogliasti di fronte al mio cuore,
simile alle rose tenaci d'inverno dalle cui radici pericolanti,
ma pur sempre saldamente ancorate alla nera madre terra,
prolifica ed esplode un tenero bocciolo irradiante profumi.
Di lì emergesti, da quella foschia, con splendide sembianze umane...
ogni cosa sembrò di colpo fermarsi
incastonandosi in un solo, unico, intenso respiro.
Sì che era morbida quell'immagine proiettata
sulle opache pareti dei giorni;
qualunque sensazione era confusa e spenta:
spente le emozioni, carnefici e mute spettatrici
d'una bramosia dal sapore feroce, 
persino i tambureggianti battiti parevano
lentamente spegnersi in una soffice rapsodia.
Melodia, la tua voce lieve giungeva...
ma subito spariva, onda naufraga del desiderio,
mentre violento il silenzio incalzava ed io fermo lì, ingoiato,
quasi sperduto...te, solo te, imploravo e cercavo...
Bellezza inganni, certo confondi!

Svelati, ti scongiuro!!

In te affluiscono i canti dei fiumi
col loro corso incessante e delicato;
in te riaffiorano i bagliori delle estive sere calde,
spiate dal vergine spicchio lunare;
in te...di fronte a te...
il balsamo del sentimento intenso
diviene silenziosamente commossa meraviglia.
Non saprebbe essere il mio pianto nubifragio più ardente,
lento sceso giù per gli impervi vicoli delle viscere,
sceso goccia dopo goccia
e racchiuso nell'intimità inaccessibile dell'amorevole tocco
con cui spesso la mia mano si scopre
sorpresa ad accarezzare la tua.
Nessuna lacrima, ti giuro, andò sprecata!

Pesante ho l'Anima di una tenebra perenne,
ebbra nell'istante dell'abbraccio, trepidante,
Avrei preferito i tuoi baci alla luna,
al vento che sulle mie stanche pupille
sparge afflizioni e singhiozzi.
Ma un bacio...perché così esitante?
Se la parola ha un suono tanto dolce,
quale sciagura potrebbe mai portare?
È un giuramento fatto un po' più da vicino,
un indicibile segreto sigillato sulle labbra,
una scintilla, una vertigine, un'alchimia,
un leggero sfiorarsi nell'ora buia
quando il sole muore nell'azzurra stanza delle illusioni.
Ecco cos'è...ma Bellezza fugge, o forse no...
è sempre lì, aspettando che qualcuno
la riconosca fra schiere di ombre e sappia custodirla
nella grazia di una carezza... salvandola da se stessa.


Finirà la tempesta ed il diluvio non annegherà,
rinfrescherà appena quest'Anima affamata;
tanto, se non posso vivere fra i tuoi pensieri, io non vivo affatto,
altri luoghi o sospiri sono roventi deserti in cui non voglio vagare.
Senza di te non riesco neppure a respirare...
dammi sollievo, ti supplico, dammi la cura al mio infido male...
ti prego...prima ch'io cessi di peregrinare dammi tutta te stessa...
una sola volta... una sola... e nelle vene non più sangue
fluirà rapido e vermiglio, ma incanto,
null'altro che incanto e... pace...armonia.
Un'altra notte volge alla fine,
l'ennesima magia spezzata per essere poi riconquistata.
Esistere... fortissimamente esistere,
cercarti e trovarti altre mille e mille volte ancora...
inseguirti sognando... e per me questo sei stata:
uno splendido sogno coagulato e vissuto
in un tenue soffio di vita...
nient'altro che un soffio di vita
da cui Bellezza nacque in quei petali gentili senza nome.


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